domenica 11 aprile 2010

Sorridi, questa NON è una candid camera

Sempre lei, ogni mattina, da non so più quanto tempo. Tutti i giorni mi ha accolto alla fermata di piazza Castello con un sorriso radioso, sincero e gratuito, come il giornale che consegna. Io, che ho sempre la testa altrove, fra ieri e domani con un accenno di oggi, a quel punto mi ricordo di lei, mi dico: ah, già, eccola! Ed è una bella notizia, perché la ragazza mi allunga il giornale con un sincero moto di generosità, come se mi porgesse un regalo. “Metro, buona giornata!” In effetti è così, è un proprio un regalo, ma non riferisco a quelle pagine di pubblicità e notizie a margine. Niente affatto.

Probabilmente la pagano quattro soldi e di sicuro non le danno alcun extra per sorridermi di cuore. Ma lei lo fa sempre e, diavolo, non vorrei sembrare new age, ma è un sorriso cristallino, pura gentilezza d’animo. Il regalo è tutto lì e l’ho avuto tutti i giorni, come l’hanno ricevuto moltissimi altri distratti figuranti diretti al lavoro. Perfino i conducenti dei bus sembrano apprezzarla, lo vedo da come la salutano. Così ogni giorno, non importa se la luna è dritta o storta, io mi sono ritrovato a ricambiare quel sorriso luminoso con una sincerità fanciullesca, che nel tempo è andata crescendo sempre più. E ogni giorno ho ripetuto il mio mantra: “Ciao, grazie”.

Che presa alla lettera è poca cosa, come frase, ma vediamo un po’. Con “Ciao” io intendo: “Ehi, che bello, sei qui anche stamattina!” Mentre con “Grazie” le dico: “Questo sorriso che mi regali è così limpido, così vero. Mi fa sentire bene, mi fa capire che siamo uguali, io che vado a fare il pubblicitario e tu e che distribuisci giornali. Le distinzioni, il distacco, sono un gioco di fantasia. Infatti basta un sorriso ad abbatterle.”

“Ciao, grazie” E ovviamente sorrido di riflesso, mettendoci dentro tutti i sottintesi che riesco. Un rapido scambio di sguardi. Sono certo che ha capito. Ormai è come un gioco di mutuo riconoscimento. Si ammicca un po’ e si tira dritto. Chiariamo subito: nessun risvolto romantico o erotico in tutto questo. Solo due persone alla pari.

Piccoli gesti, squarci di verità che contribuiscono a rendere le giornate migliori, compiuti da eroi misconosciuti, ai quali difficilmente prestiamo attenzione. Mi chiedo, se ci fossi io, al posto di quella ragazza a compiere un lavoro che non abbonda (credo) di soddisfazioni, sarei capace di sorridere in quel modo? E, domanda ancora più importante, se tutti prestassimo attenzione più spesso a queste persone, a riconoscerne il valore, anziché inseguire esempi posticci forniti da modelli di plastica? Io una così la promuoverei a direttrice di Metro!

Voi conoscete persone come lei? Apparenti comparse che forse incarnano storie più interessanti di quelle portate avanti dai protagonisti, o aspiranti tali, di questo infinito, complesso reality senza telecamere?

9 commenti:

  1. Che bellissima storia hai raccontato, Pablo. Mentre penso a una altrettanto positiva e leggera per lo spirito, vorrei farti ascoltare questa Musica del Cuore, scritta con le parole del Gram. Perchè di ragazze Metro ce ne sono in giro, per fortuana...solo che non fanno notizia.

    http://www.lastampa.it/buongiorno

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  2. io non conosco nessuno così.
    Al contrario, ho l'impressione di essere circondato da persone ostili, tra i quali spiccano individualità particolarmente odiose che non incrociano mai lo sguardo, e se salutano bofonchiano un "'gno" che non si capisce se è una contrazione del "buongiorno" o è un "no" preventivo a qualsiasi richiesta gli si voglia rivolgere.

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  3. sì:) ... la ragazza peruviana (solo da qualche anno in Italia) che ogni tanto viene a lavorare in mensa qui da noi!
    E' un'eccezione xkè le altre sono sempre burbere, scontrose, scazzate e a volte bistrattano anche il cibo ke distribuiscono nei piatti.
    Lei invece mi accoglie con un sorriso che mi scalda il cuore e ke mi rende "felice"!!!
    E quando la rivedo dopo un po' di tempo che non c'è, non posso fare a meno di dirle "Maria ke bello rivederti":) e dietro non c'è nessun tipo di doppio, triplo etc senso, ma semplicemente due persone che si "vedono".

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  4. sì:) ... la ragazza peruviana (solo da qualche anno in Italia) che ogni tanto viene a lavorare in mensa qui da noi!
    E' un'eccezione xkè le altre sono sempre burbere, scontrose, scazzate e a volte bistrattano anche il cibo ke distribuiscono nei piatti.
    Lei invece mi accoglie con un sorriso che mi scalda il cuore e ke mi rende "felice"!!!
    E quando la rivedo dopo un po' di tempo che non c'è, non posso fare a meno di dirle "Maria ke bello rivederti":) e dietro non c'è nessun tipo di doppio, triplo etc senso, ma semplicemente due persone che si "vedono".

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  5. Pablo, non c'è verso di recuperare il commento che ti avevo scritto ieri...non importa, lo ri-posto e aggiungo la mia storia. Volevo solo ringraziarti per la bellissima ventata di serenità che hai saputo raccontare e farti ascoltare a questo proposito la Musica del Cuore orchestrata dal Gram:
    http://www.lastampa.it/buongiorno
    Sì, anch'io conosco una persona del genere e in questi giorni cotiani posso dire "guarda un pò, è un extracomunitario come la peruviana della pollion". Il marocchino - un classico - che staziona davanti al supermercato sotto casa mia...un bell'uomo sulla 40ina, un sorriso sempre pronto, un "ciao" quando parto la mattina e uno quando torno la sera e quando una volta gli ho chiesto "come stai?", lui, LUI, mi ha risposto con candore "tutto bene", quando a me invece giravano le balle per l'ennesima idiozia che ora non ricordo neanche. Un bel calcio in culo alla mia spocchia. Tiè.

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  6. Chiskyw, Gramellini è un eroe del buon senso. Mi piace molto. Ho già letto la notizia che linki sul tuo blog ;)
    Pollion, vedo che Avatar ha lasciato un segno. però "vedere" rende l'idea.
    Gldm, di gno ne sento un casino pure io. E ne ho dico anche, lo ammetto.

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  7. ...Infatti bisognerebbe girare con un sacchetto di raudi ed essere sempre pronti a confezionare un piccolo attacco dinamitardo come un novello Suppaman.

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  8. ogni tanto, da questo cielo bastardo e nebuloso, filtra qualche raggio di sole... la vista è talmente poco abituata che quasi ci acceca.
    o forse siamo noi a essere ormai abituati a guardare in basso...

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  9. Andrea, mi sa che sono vere entrambe le cose.

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