venerdì 29 gennaio 2010

Avrei voluto chiamarlo al telefono

"Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira."

J. D. Salinger - Il giovane Holden

RIP

martedì 26 gennaio 2010

La nostra lingua batte

La lingua italiana è un inferno di regole ed eccezioni. Per questo è lo specchio della nostra mentalità e dell’Italian lifestyle. Che a me pare sopravvalutato di brutto, per inciso. Appena impari una regola, ecco duecento modi per aggirarla, esulare, eccepire.

Gli extracomunitari che la studiano nei Centri Territoriali Permanenti, per prendere la licenza media e avere accesso a uno straccio di lavoro, fronteggiano le mille contraddizioni del nostro Paese, a cominciare dall’impianto grammaticale. Sono costretti a capire come ragioniamo attraverso un idioma bellissimo e ingannevole, una puttana di classe capace di dire tutto e il suo contrario nello stesso tempo.

lunedì 11 gennaio 2010

Questa piace anche a un anticlericale (se non è un bastardo putrefatto)

"Se voi avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri."

Don Lorenzo Milani

venerdì 8 gennaio 2010

Stile significa

Stile significa non avere scudo.
Stile significa non avere facciata.
Stile significa massima naturalezza.
Stile significa un uomo solo circondato da miliardi di uomini.

Charles Bukowsky

giovedì 7 gennaio 2010

Non conviene collezionare fumetti

Claude Moliterni, io l’ho conosciuto. Lui e i suoi baffetti e l’eleganza francese d’antan.
non ce l’hanno mica tutti i francesi.
Penso che al mattino mangiasse tartine al caviale con la margarina o comunque ne aveva l’aria.
In Francia era una vecchia istituzione, per quanto ne so
Rispettato, conosciuto, una grande carriera alle spalle. Ad Angouleme mi sono fatto una foto con lui, che non si ricordava di avermi già conosciuto in Italia. Ha un'aria disorientata. "Chi è questo qua?"
Ha scritto una recensione entusiastica del mio fumetto e quando l’ho letta ho pensato WOW, è fatta.
E invece no.
Probabilmente non le leggeva più nessuno, le sue recensioni. Le tartine al caviale, credo che le mangiasse da solo. Claude Moliterni aveva scritto molti fumetti e saggi sul fumetto e un grande dizionario enciclopedico sui fumetti. Un uomo di fumetti.
Era un distinto signore francese, ma è morto lo stesso. Non credo che il suo sito web andasse molto bene, ma almeno è ancora vivo. Oggi ho visto una foto sul blog di Luca Boschi, è un simpatico sceneggiatore e saggista italiano di fumetti. Non so cosa mangi al mattino, ma è molto meno elegante e francese di Claude Moliterni (non me ne voglia).
La foto era: una catasta di fumetti gettata su un marciapiedi sotto la pioggia notturna di Parigi. E alcune raccomandate in mezzo a quel ciarpame fradicio. E dei biglietti. Sopra c'è il nome di Claude Moliterni.
La sua collezione di fumetti. In disfacimento. Nient’altro che carta straccia. Spazzatura.
Ci aveva messo una vita a raccoglierla, un giorno dopo l’altro, quella spazzatura.
E scommetto che l'aveva amata davvero.
Perché abbandonarla sotto la pioggia? Potevano almeno bruciarla, fare un rogo.
In fin dei conti penso che non convenga collezionare fumetti.

mercoledì 6 gennaio 2010

Mai lasciarsi abbattere dagli stronzi

Signor Courtney, nessuna somma di denaro potrebbe farmi considerare la possibilità di concederle la libertà dietro cauzione - mi disse il giudice.
Grazie, e spero che lei vinca lotteria! - gli risposi. Non lasciatevi mai abbattere dagli stronzi. Mai.

Dave Courtney.

martedì 5 gennaio 2010

La tela è in prestito

Secondo il mio amico Alex dipingiamo su una tela che alla fine dovremo comunque restituire. Quindi tanto vale disegnare quel che cazzo più ci piace.

Il mio amico Alex è un vero filosofo.

venerdì 1 gennaio 2010

Gente di classe

Primo mattino del primo giorno di gennaio
in pigiama con la mia donna
tè, orzo e caffè e il resto di un pandoro nel cellophane.
La prima azione dell'anno è ascoltare Enrico Rava
Easy Living.
Poi passiamo a Dave Mathews Band
The Space Between.
Adesso che lei è uscita, Chick Corea dice la sua
Fragments.
E non abbiamo neanche litigato.
La casa è piccola, la porta finestra si apre col vento
e nel 2010 dovrei decidermi a rifare il letto,
ma questo è un buon modo di cominciare l'anno
ed è evidente che siamo gente di classe.
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