giovedì 7 gennaio 2010

Non conviene collezionare fumetti

Claude Moliterni, io l’ho conosciuto. Lui e i suoi baffetti e l’eleganza francese d’antan.
non ce l’hanno mica tutti i francesi.
Penso che al mattino mangiasse tartine al caviale con la margarina o comunque ne aveva l’aria.
In Francia era una vecchia istituzione, per quanto ne so
Rispettato, conosciuto, una grande carriera alle spalle. Ad Angouleme mi sono fatto una foto con lui, che non si ricordava di avermi già conosciuto in Italia. Ha un'aria disorientata. "Chi è questo qua?"
Ha scritto una recensione entusiastica del mio fumetto e quando l’ho letta ho pensato WOW, è fatta.
E invece no.
Probabilmente non le leggeva più nessuno, le sue recensioni. Le tartine al caviale, credo che le mangiasse da solo. Claude Moliterni aveva scritto molti fumetti e saggi sul fumetto e un grande dizionario enciclopedico sui fumetti. Un uomo di fumetti.
Era un distinto signore francese, ma è morto lo stesso. Non credo che il suo sito web andasse molto bene, ma almeno è ancora vivo. Oggi ho visto una foto sul blog di Luca Boschi, è un simpatico sceneggiatore e saggista italiano di fumetti. Non so cosa mangi al mattino, ma è molto meno elegante e francese di Claude Moliterni (non me ne voglia).
La foto era: una catasta di fumetti gettata su un marciapiedi sotto la pioggia notturna di Parigi. E alcune raccomandate in mezzo a quel ciarpame fradicio. E dei biglietti. Sopra c'è il nome di Claude Moliterni.
La sua collezione di fumetti. In disfacimento. Nient’altro che carta straccia. Spazzatura.
Ci aveva messo una vita a raccoglierla, un giorno dopo l’altro, quella spazzatura.
E scommetto che l'aveva amata davvero.
Perché abbandonarla sotto la pioggia? Potevano almeno bruciarla, fare un rogo.
In fin dei conti penso che non convenga collezionare fumetti.

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