venerdì 26 marzo 2010

Luca Cordero di Montezuma

«La nostra storia, le nostre radici e il nostro cuore sono e saranno in Italia». Lo ha affermato Luca Cordero di Montezemolo, aprendo l'assemblea degli azionisti al Lingotto.

Ma perché ci pigliano in giro con questa retorica, ma perché?! Ma perché pensano che siamo dei pirla senza speranza?
Montezuma. Luca. Luca di Muntezumolo.
Io l'ho letta e riletta la tua bella sentenza da prete di campagna. Sembra la favola della buona notte, invece è un horror truculento.
Le radici, dice. Le radici. Sei tutto cuore, tu.
Montezumolo.
Però le radici mangiale tu, ai lavoratori devi dare i frutti!

venerdì 12 marzo 2010

Zagrelbesky rock star

Gustavo Zagrelbesky, uno dei giuristi più importanti del XX secolo,ex presidente della Corte Costituzionale, è stato accolto da un applauso degno di una rock star. Un omino calvo, dall’andatura misurata, vestito così così. È salito sul palco e si è seduto fra il procuratore Ingroia e Marco Travaglio. Tre italiani di cui andare fieri, insieme sul palcoscenico del Teatro Nuovo, e io pensavo: allora sono veri, esistono, è fantastico.

Le persone migliori, perché tali considero i suddetti, ti stupiscono sempre per la disinvoltura con cui indossano se stesse. Non c’è una nota fuori posto, ma neanche senti squilli repentini. Zagrelbesky, io pensavo che fosse solo un nome da pronunciare per rimediare un 30 e lode o fare un figurone fra gli intellettualoidi. Invece è un uomo di una sapienza e di una saggezza rare, che da quel palcoscenico ha lanciato un invito alla Resistenza.

“Resistenza”, ha usato questa parola. Perché non era preoccupato per lo stato di salute della democrazia nel nostro paese, no. Zagrelbesky era angosciato. Cavolo, io già lo ero di mio. Ora che un luminare anzianotto mi ha guardato con tutta quella apprensione, l’ansia è salita alle stelle. Allora non era un’impressione, siamo a rischio fascismo.

E io stasera come faccio ad andare all’Alcol a farmi un Aperol Spritz fra i ggiovani e poi da Giancarlo a fare quattro salti fra i superggiovani e poi come faccio a sentirmi un ganzo se rincaso alle cinque del mattino circondato di superggggggiovanissimi (più le ore rimpiccioliscono, più ringiovanisci, si sa)?

Come faccio a non gridare SVEGLIATEVI, PIRLA!! CI STANNO RUBANDO IL FUTURO! QUI SI FA LA STORIA E NOI AL MASSIMO VIVIAMO UNA SPRITZ LIFE!!

Che sarebbe anche molto presuntuoso da parte mia. Però. Però mi chiedo.

Se un giorno avrò dei nipoti (bellissimi, biondissimi e morti di fame) e loro mi chiederanno: “Nonno,ma tu dov’eri quando l’Italia sprofondava nel regime berlusconiano, l’istruzione pubblica crollava, il principio di uguaglianza crepava, la corruzione raggiungeva l’apice, i lavoratori stavano sui tetti, gli studenti per strada, se no gli franava la scuola in capo, i migranti venivano respinti a morire in Libia e tutte queste nefandezze che abbiamo letto in un libro proibitissimo che ci ha dato quel nostro amico che hanno arrestato e non si è mai più visto… Insomma, nonno, tu dov’eri, che facevi?”

E io dirò: “Da Giancarlo, con Gustavo Zagrelbesky. Quella sera fu accolto come una rockstar. Spensero la musica per ascoltare le sue parole e tutti restammo in silenzio. Che atmosfera! Più le parole di quel saggio diventavano nostre, più tornavamo padroni di noi stessi. Basta con  gli inganni, basta con l'ignoranza complice. Ci guardavamo con un coraggio nuovo. L’intervallo era finito. Non eravamo più bambini. Resistenza.”

Ai nipotini i nonni raccontano favole, si sa.

martedì 2 marzo 2010

Il cane abbiaia perché...

Il prof. Tullio De Mauro ha scritto “La cultura degli Italiani”, Oliviero Beah lo commenta sul suo Blog “I nuovi Mostri”, io lo riporto sul mio. Almeno sono l’ultimo tratto di una filiera di intelligenze. Orbene. Secondo De Mauro siamo di fronte, in Italia, al massiccio fenomeno dell’analfabetismo di ritorno. Dati alla mano, il 5% degli italiani non è in grado di leggere, o meglio decifrare, la frase: “Il gatto miagola, perché vuole il latte.” In più sa fare solo addizioni a una cifra (e qui mi ci metto quasi quasi anche io…)
Mica è finita. C’è un 33% di Italiani che si ferma a decifrare solo la prima parte: “Il gatto miagola.” La subordinata: “perché vuole il latte” è già troppo complicata.
Anche loro sanno eseguire solo addizioni a una cifra.
E così arriviamo al 38% degli italiani: una massa di analfabeti di ritorno.
Ma da dove? Quando sono partiti, e come? Secondo me non si sono mai mossi. Dove cazzo vuoi che vadano? Non sanno leggere nemmeno la segnaletica. A limite vanno a Bra, sede del famoso marchio di reggiseni, o a Rho. Nomi corti, facili. Me li vedo: le strade affollate, le piazze gremite di persone che si chiedono : “Perché il gatto miagola?” “Quale gatto?” “Boh” “Mah!” “Se lo saprei te lo direi.” 
Andiamo avanti. Il 33% degli Italiani si ferma a decifrare tutta la frase: “Il gatto miagola, perché vuole il latte” e sa fare addizioni a due cifre. Più in là non va.
In totale il 71% degli Italiani o non legge o riesce a malapena a capire che cazzo vuole il gatto o a sommare numeri di due cifre.
Oliviero Beah esclama: “Ma è un paese di barbari! Altro che discutere di Berlusconi, il PD, Bertolaso! Qui bisogna ripartire da zero!"
Mica vero, per selezionare la classe dirigente basta sottoporre le persone al nuovo QCT, il nuovo Quiz Culturale Italiano. Eccolo qui:
“Il cane abbaia, perché gli fanno male i testicoli. Che vuol dire? Spiegalo con parole tue.”
Sto lavorando sul test di matematica. Prossimamente.
Roba geniale.
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