lunedì 3 maggio 2010

Lo zen e l'arte di giocare a flipper

Ricordate il flipper? Parte del divertimento consisteva nel cercare di prevedere la traiettoria della biglia d’acciaio, ma alla fine tanto valeva rinunciarci. Tu guardavi a destra e lei schizzava a sinistra, quando ti aspettavi che venisse giù ecco che prendeva a singhiozzare avanti e indietro in un’eternità di rimbalzi strabici. Ogni volta che toccava un pistone concentrico, un triangolo rimbalzello, una prominenza capezzoluta, un gingillo risonante, nel contatore il punteggio andava su e su e su, verso il paradiso dei veri uomini, i record-men del bar. Le cifre scorrevano e tu davi un senso a tutta quella agitazione, a quell’ansia da prestazione, abbeverando il tuo ego con i suoni di approvazione del flipper. Eri in azione. Sapevi che non sarebbe durata per sempre e che potevi anche sembrare un idiota, ma ehi, il gioco andava avanti.

La vita è veloce, pensi che vada in una direzione, poi rimbalza altrove. Guarda come sfreccia, non fermarla, non avere paura che prenda una piega inaspettata. Sembra un gran casino, ma stai accumulando punti, sempre e comunque.

9 commenti:

  1. Perdonami..non vorrei.. ma l'ottimismo, per niente scontato e delizioso di questo post mi stuzzica...quasi mi infastidisce. So che magari domani non la penserò proprio così, so che tra una settimana troverò le mie parole esagerate e leggermente svenevoli, ma quello che mi viene da scrivere adesso è che, forse, quando guardi la vita sfrecciare, cambiare direzione, prendere una piega inaspettata allora può essere divertente. Ma quando la vita sfreccia, cambia direzione, intraprende percorsi così imprevedibili con te dentro, che sei costretto a seguire degli andamenti che nn hanno la velocità che tu vorresti, che non hanno la forma che tu vorresti tanto da potertela immaginare che ti guarda con l'occhialino sulla punta del naso e un ghigno insopportabile ...allora la sensazione che provi non è quella di stare guadagnando punti ma solo quella di una profonda nausea...la soluzione c'e' lo so...è cambiare punto di vista...il problema è la posizione dell'osservatore.... è un pò come un problema di fisica... ma te l'ho detto...probabilmente domani...sarà semplice quanto risolvere un problema sui moti relativi...speriamo anche un pò di più.

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  2. Secondo me sono davvero poche le persone che riescono ad imbrigliare la vita per tutta la vita e per un bel po’ di queste forse vale quello che mi è capitato di leggere ieri sera “.. ci si accontenta sempre più facilmente. Un giorno ci si accontenta di tutto. E si crede di aver trovato la felicità…”. Alle altre tocca, spesso e più meno che + volentieri, fare surf in mare aperto … e le onde alle volte sono tsunami "oggettivi" (a proposito di punti di vista). Forse la vera forza sta nel continuare ad essere entusiasti ed innamorati della vita nonostante tutto … e sperare ke la salute non faccia le bizze xkè senza di LEI diventa estremamente difficile il corpo a corpo quotidiano, o quasi, con la vita stessa!

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  3. Per come la vedo, ci sono molti motivi per essere pessimisti razionalmente. Il problema con il pessimismo però è che non solo non aiuta, ma intralcia il cammino verso qualsiasi obiettivo. Ho deciso di considerarlo una malattia dello spirito, da curare a base di pensieri costruttivi. Quindi il mio ottimismo, in questo momento, è un'arma che uso per combattere, più che una ingenuità, una naiveté.
    La nostra generazione deve essere forte quanto le precedenti, forse anche di più perché è un fatto che oggi sappiamo che il sistema in cui viviamo è un enorme fallimento, se non peggio: un tradimento. Quindi riparto da me, considero la mia vita preziosa in ogni caso e serenamente mando al diavolo paure e pessimismo che mi sono state istillate da sempre. O almeno ci provo ogni giorno. Questione di punti di vista? Sì, e io sto lavorando per modellare il mio.

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  4. Pollion, la frase sull'accontentarsi è tristemente vera.

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  5. dai, state allegri...
    come dice J.M. Keynes, in the long run we are all dead.

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  6. Infatti questo mi rende allegro, vuol dire che posso non prendere troppo sul serio tutta questa giostra!

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  7. ah ...finalmente ora ho capito perchè parlava sempre di scavar buche;)!!!

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  8. Oddio.
    Dite che mi sto acontentando?
    E io che credevo di essere moderatamente felice!
    Ma allora, scusate...qual e' il limite fra le due sfere, cioe' come si fa a capire quando sei felice davvero e quando credi di esserlo? A me e' gia' capitato. Di crederlo, intendo. E poi invece, sulle lunghe distanze, dopo anni, riflettendo bene a fondo su cio' che volevo davvero, ho capito che mi stavo ingannando. Ma ora? Io sto bene. Ok, non ho il ranch in Australia e continuo a essere a pagina 16 del mio romanzo di sicuro successo pero' per il resto alla grande. Pia illusione? Oddio.

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  9. Questa delle due sfere è un'alzata che merita...
    ma ormai sono vecchio e stanco e credo che camufferò la stanchezza e vecchiaia da gentlemaness: immaginatemi con un mezzo sorrisetto scemo (come la gioconda).

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